domenica 30 marzo 2008

Il Rollerblade Circus 1998


Se il 1997 era stato una esperienza indimenticabile il 1998 è stata quella più lunga, completa e irripetibile.
58 giorni in giro per l’Italia, per la prima volta un vert che veniva montato in 10 piazze diverse, poi un’area street, un tappeto elastico (Moonwalker) e un carrozzone di 12 ragazzi a tappa.
Un mazzo tanto aggravato dalla perdita di mio padre all’inizio del tour. Mi ricordo ancora la prima, tristissima tappa di Verona, un momento difficile dove mancavano coordinate e lucidità per celebrare tutto quello che era stato creato nei mesi precedenti…ma il Rollerblade Circus (così si chiamava…che tristezza) must go on!
Cosa ricordare di quei 2 mesi di lavoro: a Roma dopo l’ennesimo scazzo con Tato vedere che la rampa non riusciva ad essere montata (alla fine ci vollero 6 ore), la Barbara Pizzoni che tombola per terra a Lignano (con un gran panico di tutti) ed io costretto a proseguire e a speaker are (The show must go on … bis), Un’abbuffata della Madonna in ogni punto ci fermavamo (mi ricordo le bestemmie a Napoli per la partita persa con i rigori con la Francia ai Mondiali) il baratto delle Sprite etc.

E’ l’anno che mi ha permesso di CEMENTARE amicizie e amori! L’anno che spolperebbe chiunque ha voglia di filosofeggiare sul pattinaggio… l’anno perfetto per fare un tour, dal 1999 infatti i pattini hanno iniziato una lunga crisi di vendite (tutti, Rollerblade inclusa) fino al 2004.

Di quell’anno rimangono anche grandi flash di persone che vedo poco o purtroppo scomparse.

Penso a Tinu Kunz che nella tappa di Jesolo portò il suo solito bagaglio di stile tanto sulla rampa, penso a Beni Huber e Tobias Bucher, due atleti che hanno dato adrenalina a tutti i ragazzi che si avvicinavano al pattinaggio aggressive. Gran bei momenti dove le foto rimarranno impresse per sempre!

Per tutti quelli che hanno visssuto quell'esperienza non è stato molto facile poter gestire il tutto, anche a livello personale tra di noi. Oltre al già citato Tato mi ricordo dei 5 Kili persi da Ruggero, lo sclero della Lella a prenotare tutto e le amicizie ritrovare solo a fine tour. Non ho rancori!

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