Alla fine del 1998 la peggiore notizia furono i dati di vendita. Il mercato dei pattini ebbe una flessione del 50% in 2 stagioni e, parallelamente, lo skateboard ricominciava a farsi vedere nei negozi. Ci vorrebbero spazio tempo e voglia per spiegare l’andamento delle vendite italiane tra pattini e skateboard.
La spiegazione più semplice è che il pattinaggio si sviluppa quando non c’è più skateboard e viceversa..peccato che intervengano altri fattori come “altri attrezzi” (vedi i Monopattini) con mode molto + veloci, lo spostamento dell’attenzione verso altri tipi di sport (ormai continuare a parlare di sport “diversi” fa tenerezza!). L’Italia è sempre stata una nazione da “imitazione” in queste cose; tragico destino per un paese che ha inventato tutto: dall’arte all’architettura, dal diritto al rinascimento… a volte penso che noi siamo figli bastardi di poveri avventurieri stranieri, altro che figli dell’Impero Romano.
Tornerei al 2001 se non vi dispiace, visto che la digressione è veramente stata troppa. Tutto è cominciato secondo me con questo weekend a Rimini e con questa foto di Federico Ermolli. Una gran bella foto che mi ha fatto capire che anche se le nubi della recessione causa poche vendite avrebbero prodotto grandi tagli c’era sempre delle persone nuove in grado di trasmettere passione e voglia di pattinare, c’era la possibilità di concentrare la propria passione verso altri aspetti (le foto) e che in un gruppo unito non si è mai soli da disperarsi in un angolo! Pinolo, Paperelle, Ettore, Oscar Turci, Alessandro Galavotti, Elia Peveri…solo alcuni che si erano uniti a questa avventura dall’esperienza del tour e avevano creato un giusto ricambio generazionale con gli altri ragazzi.
E' stato l'anno in cui in rampa c'erano degli atleti con le palle! Michelangelo Gatto era sicuramente il più stiloso, Francesco Sili era già quello che sarebbe diventato... il No rotation Team aveva iniziato a essere quello che sarebbe sempre rimasto...
Da quella foto di Marzo 2000 al 2004 sono passati 4 anni di nuove imperdibili esperienze, gag, foto e…tanta voglia di pattinare!
Nel 2001 poi, a mio avviso inspiegabilmente, un agenzia riesce a chiudere un ottimo pacchetto con sponsors per l’organizzazione di un tour di 10 tappe in tutta Italia. E’ il passaggio decisivo per iniziare a spingersi oltre, costruire direttamente dalle basi dell’associazione sportiva Frontside un organizzazione diretta degli eventi, della gestione, etc.
Ci sono anche qui dei flash delle foto indimenticabili! La tappa di Bologna raccontata dalle tante foto (delle feste soprattutto), quella di Milano con il cappero con la bistecca in bocca, le demo di Roma. Ci sono ricordi che non sono stati fotografati ma che sono impressi nella memoria, a Catania con una piramide di legni a sorreggere la rampa, il carico pericolante del furgone a casa di Alessandra Nanni e il pericolo discesa (ricordo ancora la frase di Degiu: “è meglio che scendo io perché tu devi dirigere il tour e non puoi mancare ;-) ) .
E' stato l'anno anche degli Slalomisti.. un team di 10/15 persone che come Sherpa istruiti ad hoc aiutavano i ragazzi della rampa a issare i loro record di Air, persone prestate al pattinaggio che avevano già capito che il tutto non era girare ma anche divertirsi nell'organizzare: largo quindi a Jennifer Moschello, Gianni Pulino, Max Orsoni, Daniele Lenzi, Alberto Basso, Elena Pescarini e Minelli, Sabrina Ravizzani...
A qualcuno tutto questo non dirà molto, ad altri, come sempre darà fastidio… ma a me queste piccole cose hanno significato molto di più dell’arte di pattinare in sé, si forse in effetti il pattinaggio è poca cosa senza le persone con cui hai condiviso tutto! A sinistra Washington... il cane di Rugge!
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